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"...perché sono più bravo coi pensieri che coi ricordi. Una cosa però l’ho imparata, e non mi riesce neanche malissimo: l’ossessione per il tempo di qualità." A quanto pare sono in buona compagnia.

Bellissimo articolo Giorgio!

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Per una piacevole coincidenza anche io sto leggendo di etnografia (Tristi Tropici, C. Lévi-Strauss); e hai suggerito un'interessante motivazione, la redenzione. A questa non avevo pensato, ma probabilmente sapevo che era come dici tu: cercare una cornice più grande (e in alcuni casi dotata di senso, o di un senso migliore). Consciamente davo più peso a una riconciliazione con vecchi libri e vecchi studi che - tra le altre cose - rientrano per forza di cose a far parte del "bouquet" di chi fa marketing. Perché, sarò presuntuoso, ma nel mio lavoro mi sento più una bottiglia di vino che un mattone. Continuo ad essere presuntuoso, ma non a mio favore, ma a favore della categoria, pensando che in fondo, chi fa marketing ne ha già in partenza un pò di quegli anticorpi contenuti nelle 4 competenze di Tobaccowala. Dico questo perché potendo scegliere forse avrei citato un'altra frase dal suo articolo: "Pay attention to those who may not have title and those over whom you might not have power but who bring thoughts that startle, question and provoke a certain uneasiness." - perché mi ha fatto immediatamente pensare che tra questi, che se ne vengono con punti di vista che prendono di sorpresa o che fanno semplicemente domande, ci potrebbe benissimo stare il Markettaro di turno, seduto in fondo alla sala meeting e magari invitato "tanto per".

PS: Comunque, anche la frase che hai scelto tu come citazione è evocativa, e a me ha fatto immediatamente pensare alla "localizzazione" italiota di "Channel 5" ;) - tutto torna, come in Manifest.

PPS: Grazie per i tuoi articoli e per gli spunti che ci porti, che sennò chi sa quando, almeno io, ci sarei arrivato.

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