Complimenti Giorgio per l'insiemi di suggestioni intelligenti che ci hai condiviso lasciando a noi (lettori) di cogliere quelli che riteniamo interessanti. Per me tutti ;-)
Ho ascoltato due conversazioni, una di Floridi e l'altra di Barbero sulla tema scolastico. Riassumendo 3 ore dicono che la scuola non è nata per preparare al lavoro, ma anzi per tenere lontani dal lavoro e formare le persone con conoscenze sul mondo, prima di finire quasi inevitabilmente nel lavoro. Solo in questi ultimi anni abbiamo il pensiero fisso che la scuola debba preparare al lavoro. Comunque, come emerge dalle tue riflessioni, ormai la scuola fatica a fare sia l'uno sia l'altro. (Al prossimo speech del genere ho pronto uno show motivazionale per i ragazzi 😂 )
Di base concordo ma mi viene da dire che è "il lavoro che entra a scuola" con la narrazione che possiamo essere tutti Chiara Ferragni o Marcello Ascani. Io penso che non sia un male parlare di lavoro o mostrare il lavoro a scuola, forse è un male essere ossessionati dalla dimensione di mercato come unico sbocco possibile. Se vuoi fare storia o filosofia ben venga. Poi il mio pensiero personale è che Barbero e Floridi siano scienziati che le logiche di mercato le conoscono ad oggi molto bene..
Complimenti Giorgio per l'insiemi di suggestioni intelligenti che ci hai condiviso lasciando a noi (lettori) di cogliere quelli che riteniamo interessanti. Per me tutti ;-)
Grazie Stefano
Ho ascoltato due conversazioni, una di Floridi e l'altra di Barbero sulla tema scolastico. Riassumendo 3 ore dicono che la scuola non è nata per preparare al lavoro, ma anzi per tenere lontani dal lavoro e formare le persone con conoscenze sul mondo, prima di finire quasi inevitabilmente nel lavoro. Solo in questi ultimi anni abbiamo il pensiero fisso che la scuola debba preparare al lavoro. Comunque, come emerge dalle tue riflessioni, ormai la scuola fatica a fare sia l'uno sia l'altro. (Al prossimo speech del genere ho pronto uno show motivazionale per i ragazzi 😂 )
Di base concordo ma mi viene da dire che è "il lavoro che entra a scuola" con la narrazione che possiamo essere tutti Chiara Ferragni o Marcello Ascani. Io penso che non sia un male parlare di lavoro o mostrare il lavoro a scuola, forse è un male essere ossessionati dalla dimensione di mercato come unico sbocco possibile. Se vuoi fare storia o filosofia ben venga. Poi il mio pensiero personale è che Barbero e Floridi siano scienziati che le logiche di mercato le conoscono ad oggi molto bene..