“C’è gente che crede che io sia vanitoso, che mi metta al di sopra degli altri e canti sempre vittoria. Sappiano queste persone che, se avessi abbastanza coraggio, mi metterei a raccontare storie patetiche su di me come faccio su di loro; la lista delle mie debolezze è sufficientemente lunga da incoraggiarli e potrei anche elencare difetti tanto ripugnanti da offendere il cielo. Sappiano dunque che io penso più male di me di quanto non potranno mai fare loro”. (Anonimo)
Venerdì sono incappato in un compito piuttosto arduo, tenere sveglia la mente di qualche centinaio di giovani in procinto di scegliere l’università. È stato divertente essere presentato come Prodotto Polesano allo University Day del CUR di Rovigo. Era mio compito portare un punto di vista. Ho iniziato con un estratto di questo video.
Il fatto che la T di talento sia più piccola della K di conoscenza e della E esperienza (practice) è molto interessante. Del video mi ha colpito anche la “my promise for today” che per chiunque faccia “aula” è ben più potente degli “obiettivi del giorno”. Che il tema fosse caldo lo dimostrano i 198 commenti ricevuti su Linkedin quando ho chiesto quale fosse la ricetta magica per ispirare i ragazzi. Ne è uscito un po’ di tutto. La cosa forse più divertente è stata la lista dei lavori del futuro che ho chiesto ovviamente a ChatGPT di produrre per me (la limito a 3 per tipo):
Tecnologia e Intelligenza Artificiale
Ethical AI Consultant – Supervisiona lo sviluppo di IA etiche e responsabili.
Quantum Computing Specialist – Programmatore ed esperto di computer quantistici.
Cybersecurity Analyst per IA – Protegge i sistemi di IA da attacchi informatici.
Sostenibilità e Ambiente
Agricoltore Verticale Urbano – Gestisce coltivazioni in ambienti urbani.
Esperto in Bioingegneria Ambientale – Crea soluzioni per ridurre l’impatto ambientale.
Climate Change Analyst – Analizza i cambiamenti climatici per aziende e governi.
Medicina e biotecnologie
Ingegnere di Organi Artificiali – Progetta organi bioingegnerizzati.
Neurotecnologo – Lavora su interfacce cervello-computer.
Medico Specialista in Telemedicina – Assiste pazienti a distanza con nuove tecnologie.
Spazio ed esplorazione
Architetto Spaziale – Progetta habitat per Marte e la Luna.
Estrattore di Minerali Spaziali – Si occupa dell’estrazione di risorse da asteroidi.
Pilota di Droni Extraterrestri – Controlla veicoli per esplorare altri pianeti.
Nuove forme di business e creatività
Influencer del Metaverso – Crea contenuti e brand nel mondo virtuale.
Consulente di NFT e Criptoarte – Esperto in opere digitali e blockchain.
Esperto di Web3 e Blockchain – Costruisce ecosistemi decentralizzati.
Educazione e formazione
Esperto in Neuropedagogia Digitale – Studia come il cervello apprende nell’era digitale.
Mentor per Skill Future-Proof – Forma le persone alle competenze del futuro.
Facilitatore di Comunità di Apprendimento Online – Gestisce scuole e gruppi educativi virtuali.
Trasporti e mobilità del futuro
Ingegnere di Hyperloop – Sviluppa il treno supersonico.
Pilota di Auto Volanti – Guida e gestisce la mobilità aerea urbana.
Tecnico di Manutenzione per Veicoli Elettrici e a Idrogeno – Ripara e aggiorna auto del futuro.
Il modello del funnel funziona quando si tratta di studenti cui lasciare qualcosa. C’è chi se ne fotte, c’è chi ascolta, c’è chi ascolta interessato, c’è chi resta colpito. Una sola ragazza, timida e gentilissima, mi ha avvicinato per chiedermi come far coesistere la scelta dell’università con delle “idee che hanno a che fare con la creatività”. Vedo una risposta nel ripensamento dell’ “alternanza scuola lavoro”, c’è uno spazio enorme da colmare. Un po’ come l’esercito di terracotta, professori volenterosi ma non sempre pronti (esattamente come gli studenti) si trovano a gestire un periodo che va dalla terza superiore ai primi anni dell’università in cui potenziali startupper e/o menti eccelse scelgono fanno scegliere alla vita che ne sarà di loro con pochi strumenti per orientare il flusso degli eventi. Forse è giusto così. Mi sembra faccia eccezione il quarto anno all’estero, ancora troppo di nicchia per essere però di impatto ampio. Ho messo parecchio nichilismo nel mio intervento, le cose sono come sono.
Dopo aver lasciato un assist al sogno creativo dei ragazzi di lavorare nel gaming (225 slide sul business dei giochi on line) ho proiettato un super draft di una maglietta che contiene davanti molti dei commenti ricevuti su Linkedin e sul retro una frase di Sant’Agostino che mi ha girato in camera caritatis l’amico Paolo Iabichino:
È open source. Mi piaceva mostrare il processo (markettaro) di trasformazione di un buco in una ciambella. Sono convinto che un grande errore che noi facciamo sia quello di parlare ai giovani da giovani, cioè pensando siano scemi, o meno intelligenti di noi
Mi sono divertito a parlare di Flow, Outliers e Oceani blu con la stessa serenità con cui ne parlo nelle aule di master. Lo stesso giorno sono corso a fare gli esami a Padova provando sempre più imbarazzo per quei compiti a crocette che limitano all’apprendimento mnemonico la misurazione delle competenze (ci lavorerò, promesso) per poi finire con la presentazione del mio libro al master SBS di Treviso. Il venerdì precedente era toccato un altro trittico simile (master, moderazione tavola rotonda conferenza di marketing, presentazione libro). Al netto della mia incapacità di organizzare l’agenda ho due considerazioni: la prima è che esiste una fame enorme attorno a questi temi. Non esiste più la classica distinzione tra materie tecniche, economiche o di comunicazione. Esistono le competenze, impacchettate in bundle da Università che si sfidano e si sfideranno per contrastare l’inverno demografico (qui uno dei tantissimi contributi sul tema). La seconda considerazione è più intima e parte da un dato:
Uno studio ha evidenziato che il 40% dei giovani della Generazione Z ha sperimentato ansia o attacchi di panico nell'ultimo anno, una percentuale superiore rispetto alle generazioni precedenti.
Si parla di Male Oscuro
Troppe persone oggi “si giustificano” in un loop che porta questo male ad essere causa e conseguenza di una vita complessa. Ho sul comodino (ancora chiuso) What Internet Is Doing To Our Brains, penso che il primo passo sia quello di trasformare il silenzio in azione, il non fare in un sorriso da “doer” e il Netflix scrolling previsto per una pigra domenica pomeriggio in una passeggiata. Ho sempre pensato si possa essere artefici della propria felicità come dei propri silenzi o mali oscuri. Il mantra di oggi è “cambia una routine” e “se hai voglia di fare una cosa, falla”. Magari il disagio, sarà un po’ minore. Per tutti.
Complimenti Giorgio per l'insiemi di suggestioni intelligenti che ci hai condiviso lasciando a noi (lettori) di cogliere quelli che riteniamo interessanti. Per me tutti ;-)
Ho ascoltato due conversazioni, una di Floridi e l'altra di Barbero sulla tema scolastico. Riassumendo 3 ore dicono che la scuola non è nata per preparare al lavoro, ma anzi per tenere lontani dal lavoro e formare le persone con conoscenze sul mondo, prima di finire quasi inevitabilmente nel lavoro. Solo in questi ultimi anni abbiamo il pensiero fisso che la scuola debba preparare al lavoro. Comunque, come emerge dalle tue riflessioni, ormai la scuola fatica a fare sia l'uno sia l'altro. (Al prossimo speech del genere ho pronto uno show motivazionale per i ragazzi 😂 )