Il gioco della bottiglia
Piccolo spazio pubblicità
È uscito Krang 5, è gratis ed è la cosa più bella che c’è
Veniamo a noi
Il WMF di Rimini è divenuto un evento strano. Certi segnali ti fanno capire che non vuoi non esserci, perché quello del marketing è un mondo in cui se esci dal giro sei fuori dal giro. L’asticella si alza, in due direzioni: da un lato la necessità di distinguersi, spingere sul contenuto culturale, fare marketing davvero. Dall’altro l’attenzione a non essere autoreferenziali ma anche egoriferiti: se fai un intervento troppo difficile lo fai per te e non per un pubblico “pop”, se fai un intervento troppo basico si è già visto gli anni prima, si è già visto da altri. Dove le trovi 3-400 persone che ti ascoltano di giovedì mattina? In questi casi devi fare quello che ti viene meglio, a rugby direbbero “giocala sicura”. Andiamo per i pali.
Pronti via con un articolo sulla decadenza dei Trend che sta girando da qualche giorno, e poi (passando da una discreta elucubrazione sul branding) giù in picchiata sul piano di marketing, sbattuto in facci agli astanti come fosse il più banale dei piano editoriale.
Portata a casa la partita. O almeno l’1-0. Qui, ragazzi, si parla di marketing davvero. Sono particolarmente orgoglioso di aver fatto girare sul palco la Matrice di Ansoff perché era su questi temi che volevo stuzzicare la platea. Credo che ognuno di noi si costruisca un proprio stack culturale, ed il mio è fatto di:
Outlier
Oceano Blu
Kotler
Positioning
.. e pochi altri
Per qualcuno è il nudging, per altri i guru americani. Ogni volta affino queste letture e cerco di aggiungere piccoli pezzi strutturali. Da Daniel Hochuli (via un like di Paolo Ratto, tutto questo su Linkedin) ho recuperato due slide:
Ho la sensazione che sia un tema (ne ho già parlato) da aggiungere allo stack (ne ha già parlato anche meglio di me Mark Ritson). Il punto è: fai un piano di marketing e mettiti il cuore in pace, tra sales campaign e branding campaign devi farle tutte e due. Il mio lavoro più importante per il WMF 2023 è stato però quello di semplificare il lavoro al marketing manager, o almeno provarci, eccoci qui:
Oggi contano 5 cose:
La cassetta degli attrezzi di marketing (es. il tuo sito funziona bene?)
La cassetta degli attrezzi tecnologica (es. come va col CRM?)
La strategia di contenuto
Il delivery di quei contenuti
I risultati
È paradossalmente un continuo esercizio di semplificazione. A volte mi stupisco del fatto che questo mestiere sia necessario: ieri ho letto una frase divertente a proposito del project management: “Can’t we just brief the team doing the work and manage them ourselves? It’ll be loads cheaper”. No. Ho fatto una bella foto:
Questo house organ è un contenuto bellissimo, se però lo stesso non viene inserito in una journey corretta e non parla alla giusta community è un contenuto totalmente inutile. Manca un ultimo ingrediente: la garra.
Raró è una startup che mi fa penare. Lo racconto con assoluta serenità perché sono convinto che si ottenga ciò che si semina: un modello di business ancora da definire (e-commerce o retail? , un budget bassissimo e un mercato che oscilla tra il supermercato gourmet d’Italia e l’e-commerce di spirits. Il ROAS è buono, il ROI meno, colpa dei margini, bellezza. Ed ogni mese devi inventarti un gol da 30 metri per essere felice, questo mese abbiamo provato a migrare un po’ di budget dall’advertising (per pagare Google) al gifting (per comprare dei prodotti da regalare):
Spoiler: un Armagnac del proprio anno di nascita, piace a tutti. Ricerca e personalizzazione sono le chiavi del gifting. Ma potremmo mai regalare un Armagnac a un astemio? Questa operazione mi ha colpito molto perché ha ovviamente generato dei vantaggi (vendite) ma ha soprattutto aperto un mercato, quello delle bottiglie personalizzate per ricordare un evento. E ieri mentre con l’amico Luca di Rivamar intervenivamo al convegno SIEA di Venezia, Luca mi fa: “ho comprato due Sassicaia per i miei figli, del loro anno di nascita”. Wow!
Per chiudere, gli elementi per portare un prodotto (che deve essere buono) ad un mercato (che deve esistere) li conosciamo tutti. Sono gli intangibles a fare la differenza, uno su tutti nello specifico: alzarsi la mattina, e andare a lavorare.