“Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione, ma interviene continuamente, per accettare e respingere, collegare e censurare, costruire e distruggere.” (Gianni Rodari, citato da Rocco Rossitto nel suo nuovo libro)
La comunicazione politica è un tema che mi interessa davvero poco. Non riesco a togliermi dalla testa il “giudizio” verso l’evoluzione di questo mestiere. La stessa cosa vale purtroppo anche per altri come ad esempio il mestiere di professore di medie e superiori che, sempre peggio pagati, sono ovviamente sempre peggio qualificati (tranne gente pazzesca come Ermanno Ferretti, un bravissimo outlier). L’altro giorno però mi ha chiamato un amico, candidato a supporto del futuro sindaco di Rovigo. Ci siamo fatti una bella chiacchierata sulla città, sulle città. È da un po’ che Rovigo me la immagino con una parete da arrampicata in piazza, forse non proprio come la immagina l’AI ma neanche lontana:
A proposito, c’è uno che dice che non stiamo rendendo giustizia all’AI producendo sostanzialmente immagini brutte: il sito Better Images Of AI cerca di rimediare:
La presa di coscienza della struttura della città del futuro è il primo passo per evitare l’autodistruzione. Quello che mi piacerebbe lasciare è una specie di manifesto programmatico open source che qualsivoglia politico potesse far proprio per evitare di scomparire e con la città soccombere. Sono partito da una domanda a chi queste cose le studia di mestiere, l’amico professore Giulio Buciuni autore di Periferie Competitive, gli ho chiesto: “quali sono le variabili che determinano una periferia competitiva?”, la risposta è semplice:
Multinazionali collegate all’economia globale
Università di qualità
Sistema finanziario a supporto di nuove imprese
Rovigo queste cose in potenza le avrebbe: Geberit, IRSAP e Femi CZ (aziende), Università di Padova e Ferrara e banche e fondazioni vive e vivide. Paradossalmente possiamo giovare di quella vicinanza a città più grandi che costringe le istituzioni ad aggregarci (Fondazione Cassa Di Risparmio di Padova e Rovigo, Confindustria Veneto Est). Questo ci rende poco rappresentati ma vivi. Ci sono però 5 punti che una città che ambisca, ripeto serenamente, a non essere spazzata via, deve tenere in considerazione.
I flussi: la prima preoccupazione del nuovo sindaco dovrà essere quella di analizzare i flussi in entrata (turismo, sport, mostre etc..) con l’obiettivo di raddoppiarli
I contenuti: la città potrebbe essere interpretata come un sito internet, le pagine sono i ristoranti, i locali, i punti vendita. Ha senso agevolare un brand privato come Sephora per atterrare in città? Certo che si, visto che diventeremmo un po’ di più “la città della GenZ” (sicuramente i nostri politici conoscono la GenZ ma dubito siano consci del branding su e per la stessa)
Gli oceani blu: ci sono opportunità ovunque, e soprattutto “i soldi non mancano”. Rovigo come ogni altra periferia dovrebbe scegliere dei temi e lavorarci su. Possiamo o vogliamo diventare la città degli e-sports, dell’AI, del digitale, della pesca sportiva o delle biciclette? Vanno fatte delle scelte. (Qualche idea da ChatGPT: Turismo Sostenibile e Ecologico, Agriturismo e Turismo Enogastronomico, Turismo Culturale e Storico, Wellness e Salute, Telelavoro e Nomadismo Digitale, Arte e Creatività, Eventi e Conferenze di Nicchia)
Le partnership: a chi possiamo dare la mano? Possiamo essere “un dormitorio” (per dirla meglio, un punto di partenza privilegiato) verso Venezia, Verona, il Delta del Po e Ferrara? Bisogna immaginare questa città “nel raggio veneto”. Ad esempio, è nei programmi dei futuri governatori la chiamata a Busforfun per organizzare trasferimenti ad hoc verso i tanti eventi e destinazioni raggiungibili da Rovigo? Quale è la nostra posizione sul concerto di Bruce Springsteen che ha sostanzialmente rappresentato “l’all in” di Ferrara nel 2023?
La narrazione: i messaggi politici sono “pleonastici”, slogan vuoti e senza senso. Abbiamo indubbiamente bisogno di nuove narrazioni.
Sostanzialmente quello che va costruito è il piano di marketing della città. Le periferie devono attivare un mix di stato e mercato per rendersi nuovamente competitive, lasciando a terra tutto quello che si è fatto fino ad oggi per disegnare un nuovo pensiero di futuro. Ovviamente, non succederà.
C’è un libro di kotler su questo tema: cerca kotler destination