Salam Aleikum
È sabato (scorso), vado in Arabia. Il viaggio è parte di noi, cantava la Fiorella Mannoia onorando De André “per la stessa ragione del viaggio, viaggiare”. Il primo stop è a Francoforte, sono terre ancora nostre, zona di comfort. Non c’è alcuna avventura nell’essere sballottati da un aereo all’altro. Però ci sono i luoghi, ed è bello sia viva la curiosità di scoprirli. Il transito è sornione, per noi la zona di Emirati e Arabia è una terra ancora abbastanza vicina da non apparire temporalmente esotica, perché alla fine le ore di lontananza da casa sono un indicatore di sicurezza, almeno per qualcuno. A fianco a me c’è un curioso signore, un po’ McGyver un po’ Rocco Siffredi, palesemente tedesco. Scola 4 toniche e 3 gin, ma è a suo agio. Nessuno dei due ha voglia di parlare, il wi-fi a bordo permette ormai di essere più che connessi con l’umanità esterna, figuriamoci se ha senso scoprire gli inferni del novello Sbvainsteiger. Mezz’ora prima dell’atterraggio però scambiamo due parole, e ovviamente imparo delle cose: è un ingegnere tedesco che ha fatto un MBA ed ora opera nel MedTech. Basterebbe questo per farne un uomo di successo, ho però omesso che ha anche un Phd. L’ha preso in Malesia. Voleva una sfida, quindi l’ha preso nella lingua locale. OK. È di questo tipo di persone che si sta “appoggiando” l’Arabia Saudita per far crescere il paese.
Sono le stesse persone che incontro a cena: Santiago, Belisa, Alessandro, tutti a esportare conoscenza in cambio di denaro, facciamola semplice. La giornata è surreale, comincio dalla cena perché solo risalirla a ritroso ne offre un senso. Arriviamo a bordo di un’auto troppo stretta da un’aula troppo strana. Davanti a noi i leader di domani del mondo “media”.
Ma come sono arrivato qui? Mi ha incaricato ESCP Parigi, a sua volta ingaggiata da Emeritus, una specie di broker di percorsi di education di alto livello. Un oceano blu su cui non mi soffermo. Gli studenti sono bravi e svegli, non è facile fare colpo su queste persone, hanno uno stile di apprendimento che differisce dal nostro per almeno due cose:
non amano il framing
“vogliono” vedere le cose.
Quando non sono perfettamente in linea con l’audience (l’audience d’Arabia, battuta per pochi) attivo slido, un famigerato wall che massimizza l’interazione ma la rende brutalmente asincrona. È proprio vero che la vita è uno slidificio. Di questa aula sull’AI la cosa più interessante da raccontare è indubbiamente il momento dell’entrata di “sua eccellenza” il ministro o vice-ministro. Vestito diversamente dagli altri con vera colonna di adepti al seguito, mi stringe la mano e mi dice “it’s just the beginning”. Si, ma calma. Prima della cena con i globetrotters dell’accademia uno startupper arabo mostra il suo motore di risposta, in arabo. Qualcosa non funziona e chiedono a me che ne penso dell’LLM in questione. Non ho mai revisionato gli iniettori di una macchina, ma la domanda suonava più o meno allo stesso modo. Con me c’è Max, professore di lungo corso con esperienza in azienda. Lo corredano di molte borse, scopro che dentro ci sono i materiali per le magie che farà nei giorni successivi: facilitazione sul tema della leadership.
Ulteriore rewind, le tre ore di libertà del mattino. Decido di visitare il mall più vicino e comodo, l’esperienza che mi aspetto è simile a Dubai. Si e no. L’Uber driver è estremamente gentile, ma capisco che la differenza tra local ed expat è netta: per capirci se fai il caffè in reception dell’hotel probabilmente vieni da Dacca (Bangladesh). Mi spiega che loro hanno più mogli perché gli europei fanno casino per strada per far finta di averne una sola. È tanto sono tutti infelici. Visione un po’ tranchant ma rilancio: “ok basta che poi non ti lamenti se anche le donne hanno tre mariti”. Mi dice che ci può stare ma lui non deve saperlo perché le cose le sa Dio. Chi sono io per giudicarli.
Parlo con Santiago (docente di finanza) del legame tra il debito americano e i Bitcoin, ne esco anche qui sparando parole “troppo velate per sciogliersi al sole”. Comincio a pensare che il mio essere la copia di mille riassunti possa essere una qualità: so quasi niente di tutto, ma nulla in profondità. Belisa (che insegna sostenibilità) irrompe, chiaramente annoiata da blockchain e Defi e ci spiega come molte delle attività che noi proponiamo, soprattutto quelle legate ai valori, qui “non passano” perché i valori non sono solipsistici, li ha dati Dio e sono gli stessi per tutti: integrità, famiglia e rispetto. O qualcosa di simile. Mi spiega che non c’è differenza tra morale ed etica, che qui è tutto diverso. Wow. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando ho tenuto un corso in inglese a Dublino: Digital Business Modelling, non sapevo niente. È servito enormemente a farmi vedere i tanti limiti che avevo, ed ogni limite è un progetto, ed ogni progetto un antidoto alla noia.
E chi si annoia muore. Forse filosofia è imparare ad amare la noia. Da quel giorno ho ingaggiato Lesley per portarmi al livello di inglese che serviva ed ho imparato che l’aula è una cosa seria, esattamente come un concerto. Max me lo fa notare, servirà più interazione il giorno 2. E nel frattempo ragiono sul tempo, chiaramente dilatato dalle esperienze che vivi. Due notti (più una in volo) che sembrano due settimane. Mancano 8 ore al giorno due, rifaccio tutte le slide. Insegno Marketing al tempo dell’AI, promptare freestyle su ChatGPT è come portare Alpha a un concerto del Colle Der Fomento: interessante ma non passa. Mi abbono a Sintra, un motore di agenti che fanno quello che fa ChatGPT, ma con interfaccia pop. L’interfaccia delle interfacce. Genero con GPT i casi d’uso, le personas. Lavoriamo sul Saudi Media Forum. GPT vomita contenuti, Sintra li sfida con un modellino di reporting sul customer care, GPT si riprende l’output e fa il grafico.
E poi all-in, mani in pasta amici, palla a voi. Il budget da ottimizzare è in Rial, la moneta locale, ho davanti molti dipendenti pubblici. Si mettono totalmente in gioco, personas, messy middle, vale tutto. Ideogram, Invideo, i ragazzi spingono: i loro output sono creativi, divertenti, veri. Disegnano con Ideogram la campagna inclusiva per la metro, danno in pasto a Invideo gli storyboard di ChatGPT e con Suno creano una vera e propria canzone
Temo che Substack mi porti oltre il limite di caratteri, devo stringere. Non parlerò di cosa penso dell’AI, parlerò di cosa penso dell’Arabia. Premesso che si mangia bene
La sensazione è molto diversa dall’esotica Mumbai. Qui c’è un re di 37 anni che ha deciso che il paese può e deve aprirsi. Si atterra in una Dubai solo più piccola, ma con più complessità. Giordani, Palestinesi, sono parte di questa cultura dove la religione fa il suo mestiere. L’accoglienza è pazzesca e sicuramente il pericolo molto più alto a Fiumicino dove mi trovo ora. Rimane un grande rispetto per l’heritage e la competenza Europea, ma se c’è un luogo dove si vede chiaramente che il baricentro del mondo è spostato è Riyad. Non è una sfida banale per il nostro paese e per l’Europa, quella di trovare un senso a un futuro che ci scapperà di mano. Personalmente provo solo vergogna per l’essere partito con una serie di preconcetti che si sono rivelati estremamente miopi. Forse ci rivedremo.