“Un bambino deve ricevere regali, altrimenti morirà, o andrà in pezzi o volerà via, come accade in Pierino Porcospino“ (Mike Jay)
Oggi ho l’opportunità di andare in aula per la partenza di un master, la richiesta è di quelle solo apparentemente facili: parlare delle basi del marketing.
Ho recuperato un testo universitario appena uscito, il classico “Marketing e creazione del valore” a cura di Giancarlo Ferrero. Ho pensato a quali schemi classici avrei voluto raccontare ai miei studenti, sembrano “poco cool”, ma tornano utilissimi:
La matrice di Ansoff
La matrice di Ansoff serve a spiegare le strategie di crescita aziendali. La crescita può essere ottenuta attraverso tre modalità prevalenti: a) la penetrazione del prodotto b) lo sviluppo del mercato c) lo sviluppo del prodotto
Le forze competitive di Porter
Nel modello di Porter l’impresa deve valutare i concorrenti diretti, i potenziali entranti, i produttori di prodotti sostitutivi, gli acquirenti e i fornitori
L’impresa sceglierà una strategia di leadership di costo (prezzi più bassi rispetto ai concorrenti o in linea rispetto ai concorrenti ma con una marginalità superiore), oppure una differenziazione (conferimento al prodotto di caratteristiche rilevanti rispetto alla concorrenza) o di focalizzazione (soddisfazione dei bisogni specifici di un dato segmento di domanda)
Gli stili di vita
Lo stile di vita si articola su tre livelli:
• Insieme di valori e norme in base ai quali gli individui maturano orientamenti, decisioni e azioni
• Insieme di interessi e opinioni, che variano più velocemente rispetto ai valori
• Insieme dei prodotti acquistati e consumati in relazione ai livelli precedenti
L’insieme degli individui che presentano una forte somiglianza in tutti e tre i livelli di analisi costituisce un gruppo omogeneo dal punto di vista dello stile di vita, con notevoli uniformità in termini di comportamento di consumo.
Forse il marketing classico, quello del 1969 di Howard e Sheth…
..e tanti altri modelli che lo compongono (penso alla segmentazione) andrebbe studiato di più. Quello che oggi “ci frega” è la bramosia implementativa. “Dove vai se un CRM non ce l’hai?” Ma non funziona così. Il marketer che fa la differenza incasella il proprio mestiere in schemi di lavoro più ampi e analizza l’impianto di pensiero e consumo con costanza. Un esempio?
Forse con un approfondimento della matrice di Ansoff sul product development Porsche non si sarebbe trovata in rincorsa nell’implementare un infotainment esterno, perché semplicemente il suo funziona così così.
In questo pigro giovedì, studiamo di marketing, che male non fa.
Onorato di aver avuto il Prof Ferrero come maestro e orgoglioso di trovare un suo testo tra i classici del marketing. Hai ragione, l’ansia implementativa fa dimenticare la basi di questa meravigliosa disciplina. Grazie per il contributo.