Il tempo e lo spazio (web)
“Management is the opportunity to help people become better people. Practiced that way, it’s a magnificent profession”
(Clayton Christensen)
(sono costretto a mettere questi bottoni perché Substack diversamente mette bottoni in cui vi chiede di supportarmi economicamente, e io non voglio essere supportato)
Covo questo contenuto da qualche settimana, ho fissato alcuni concetti che sapevo sarei andato a riprendere. Comincio con uno status di Facebook dell’amico Stefano Schiavo:
..che mi ha fatto pensare alla famosa frase del CEO di Netflix “il nostro concorrente è il sonno” (o Fortnite). Quello che è certo è che le persone hanno una cosa finita: il tempo.
Ognuno di noi ha già scelto cosa sacrificare sull’altare del dio [inserisci qui ego o denaro o lavoro], ma per ChatGPT proprio non c’era spazio. Quindi visto che 4 ore a notte le devi dormire, e che il personal best sulla mezza lo vuoi comunque fare quindi (spesso pateticamente) ti alleni, a qualcuno bisogna rubare tempo. Dividerei:
Il tempo rubato per accedere alle stesse informazioni con interfaccia diversa (preparo l’esame di marketing chiedendo a ChatGPT di elencarmi 5 trend dell’omnicanalità ma per essere sicuro poi vado a vedere l’articolo di Hubspot, quindi disintermedio Google ma non Hubspot come sito di destinazione)
Il tempo rubato per accedere ad un’informazione cui non accederò mai da ora in poi (chiedo a ChatGPT a quanti gradi si lavano le lenzuola e mi fido, il sito tuttolenzuolatempilavaggiopuntocom che prima faceva i soldi col programmatic non li fa più).
Non è neanche impossibile immaginare modelli di monetizzazione ads_based per queste interfacce:
Al momento però l’advertising sembra non passarsela così male. È però divertente guardare indietro e vedere che ad esempio il tanto bramato effetto “compra con un tap del telecomando quel set di intimo che indossa Belen, semplicemente non è successo”, sono 4 i trend che The Rebooting individua:
AI will change the creative process forever. A lot of creative work, including advertising, is creating versions of the same essential piece of content. Expect AI to be used to identify ad creatives in real time and “fix” the ads automatically.
Subscription fatigue. “People are not going to pay for 100 different channels at $5-$10 a month,” Gary said. “ It's just not going to happen.”
The “Jennifer Aniston’s sweater” moment. Internet conferences was the idea that you’d be able to watch “Friends” and tap to buy a Jennifer Anniston sweater set. Much of the tech wasn’t ready, much less the consumer behavior, but that’s changing. “There's a long road of dead bodies to get here,” Gary said.
QR codes are changing behaviors. “The capability of having a one-click transaction off of television with your remote is where we're heading,” Gary said.
Forse potrebbe cominciare a succedere.
Una volta un amico mi ha detto “ho visto una nostra pubblicità alla fermata dell’autobus, col QR code cercavamo di portare le persone sul sito, in realtà di fronte alla fermata c’era un punto vendita”. Occhio quindi all’omnicanalità del dato vs l’omnicanalità dell’esperienza di acquisto. L’utente è sempre lo stesso, le ads possono essere omnicanale (QR code da tv a sito web) ma la ritualità dei due acquisti è diversa per due motivi:
a volte l’utente va (a messa in punto vendita), a volte l’utente passa (di fronte al tuo store perché deve prendere il treno)
a volte l’utente vuole soddisfare un bisogno (e lo fa nel modo più frictionless possibile), a volte vuole vivere un momento di celebrazione (e prende il bus per venire nel tuo punto vendita in culonia)
Questione di tempo, dicevamo. E questione di Ads generate con l'AI:
Il CEO di WPP nel 2006 disse:
“How much easier would this business be to run without the creatives?”
E pensate che se siete arrivati fin qui, io non era di ads che volevo parlare. Volevo parlare del fatto che Google sembra volerci far dimenticare quei 10 link blu che vediamo dall’inizio del 2000:
Arriverà meno traffico:
The visitors that do arrive at publisher sites will expect different, more dynamic experiences than the current static pages cluttered with overlapping display ads, autoplay videos, pleas to sign up for newsletters, register, subscribe and allow desktop notifications.
Sarà necessario scegliere tra “produrre contenuti pazzeschi” e “mandare commodity alle piattaforme”, ma la piattaforma non sarà più la nostra
The webpage will not go away, of course, but it stands to reason that it too will undergo a radical change, and secular decline in importance, as search enters a new phase. More publishers will seek to center their strategies on safer grounds in audio, video, events and direct delivery vehicles like email. More publishers will become content providers to platforms. The middle will suffer as the long tail becomes the infinite tail.
Abbiamo sempre pensato ai contenuti aziendali come qualcosa di totalmente fuso e mixato rispetto contenitori, invece:
Serviranno contenuti migliori per essere rilevanti indipendentemente dalle piattaforme
Questi contenuti andranno comunque verticalizzati e adattati per quelle piattaforme, i tagli potrà farli l’AI, ma il tono di voce di Tik Tok non è quello di Instagram
Dovremo controllare il dato gentile e dimenticarci del dato brutale. Il primo è quello che l’utente mi lascia con piacere, il secondo è il cookie che funziona sempre peggio
Per far lavorare assieme i tanti dati brutali e i pochi dati gentili serviranno nuove tecnologie, come le CDP. Nel frattempo i dati brutali diminuiranno e i dati gentili aumenteranno
Continueremo a spendere, ma riscopriremo il retail come advertising e l’advertising digitale come tassa da pagare con fastidio, ma continueremo a pagarla
Creatività e campagne saranno fondamentali, il branding sarà vitale
Ci servirà un martech stack in cui concentrarsi meno sulle piattaforme (shopify fa tutto) e più sull’integrazione di una BI vera e sulla content production (every company is a media company)
Manca sol un ingrediente:
“If we win the hearts and minds of employees, we’re going to have better business success”
(Mary Barra)
Alla fine, è un tema di tempo e spazio. Alla fine, è un tema di persone.