“Raccontami una storia. In questo secolo, e momento, di mania. Raccontami una storia.” (Robert Penn Warren)
Nel giorno in cui Zoom richiama in ufficio i dipendenti per due giorni a settimana, con una laconica dichiarazione:
“I think hybrid work is going to stay,” creating a new business opportunity for the company, chief executive Eric Yuan told investors on an earnings call in May. “To let employees work anywhere has sort of become a fashion. It’s hard to force employees back.”
io ripesco la newsletter “A company of one” del guru Tobaccowala. Il dato è di quelli interessanti: nel 2027 il 50.1% degli americani sarà un Free Lance. Ci sono almeno 5 motivi per cui questo sta accadendo:
Invecchiamento della popolazione: ogni giorno negli USA 10.000 persone superano i 65 anni, ma molti di questi continuano a lavorare
Nuovi mindset: il 76% della generazione Z vuole essere il capo di se stesso
Remote Working: il nuovo paradigma abilita modalità di lavoro come quella del free lance
Ecosistema tecnologico: non si parla più solo di Gig Economy, ma di Tech Powered Gig Economy. Shopify, Upwork, Fiverr e molti altri sistemi consentono di disegnare aziende “plug and play” e di farle funzionare da remoto
AI e Web3: strumenti come “Magic” di Shopify consentono di attaccare nuovi bocchettoni al proprio business, e di poterlo fare da qualsiasi parte del mondo
Al di la della parte sociologica, che magari vedremo dopo in punta di fioretto, il punto è questo:
The future of business will be similar as companies begin re-aggregating expertise around projects versus having hordes of generalists or people hanging around for a project.
Quindi il nostro free lance non sembra essere un vanlifer che sviluppa codice da Minorca, ma una figura altamente specializzata, che ben fitta con l’Hollywood model tanto famoso oltre oceano:
Very few people work at a studio. Most people work in teams where they bring their skill whether it be casting, directing, catering or make up etc.
C’è una frase molto potente nello scritto di Tobaccowala: You Stay Because You can Go. Hai delle opzioni, perché:
Hai competenze che l’azienda riconosce
Hai alternative che il mercato riconosce
Riconosci all’azienda un valore
Scrive Paul Jarvis:
Operating with a company of one mindset does not mean you need to work in a company of one but it is a mindset that ensures you are honing skills and have options which allow you to stay in your firm.
Essere una “company of one” non significa fare il free lance, significa migliorare ogni giorno le proprie competenze per garantirsi una “marketability” più elevata, tanto nel marketplace interno all’azienda, quanto sul mercato generale, un mercato che vede almeno:
Livello di operatività massima: AI
Livello di operatività media: addestratore di AI
Livello di pensiero minimo: lavoratore competente
Livello di pensiero massimo: designer / builder / analyst di qualsiasi cosa
Anche il personal branding conta, ad ogni livello. Per approfondire: Career Turbocharging e Learning to learn.
Fin qui potreste giustamente accusarmi di essere un mediocre copiatore di newsletter senza idee. Metto i miei 2 cents.
Il primo punto, non toccato da Tobaccowala che evidentemente ha un pubblico più di manager e specialist, è legato al ruolo delle aziende. In Business of Platforms, che è un libro che ho faticato a digerire, si parla più delle aziende Plug In che delle aziende come piattaforme di lavoro per gli esseri umani, ma pochissimi stanno ragionando, anche al tempo del remote working, sul vero valore dell’apprendimento. Le aziende (e le agenzie) hanno sempre avuto un ruolo di “campo pratica” per chi della patente nautica aveva fatto e passato la teoria (magari all’università). I master, spesso sostitutivi delle lauree specialistiche, ed i corsi brevi (anche on line, con piattaforme sempre più interessanti) non bastano, per lo stesso motivo per cui fare 8 ore dentro Zoom non piace a nessuno. Vi garantisco che sedersi a fianco alle persone e sbagliare con loro non è più formativo, forma più velocemente. Bello eh condividere lo schermo, no aspetta che lo condivido io, e via dicendo.. Ancora oggi in un’azienda come Marketing. Arena che è 100% remote, i giovani che vengono più spesso in ufficio sono quelli che già vedi emergeranno, perché si sono votati alla fatica (non alla sofferenza, alla fatica). Le aziende hanno la responsabilità di far crescere le persone ma soprattutto la necessità di essere rilevanti e di appeal, perché le persone brave fanno i prodotti belli, e soprattutto perché sempre di più chi lavora per le aziende è il primo brand ambassador. Ci vado in McKinsey? Aspetta che sento Pippo che ci lavora. Senza alcun dubbio questo rallentamento delle opportunità di formazione si farà sentire, con le aziende che dovranno preoccuparsi prima di organizzare le settimane di lavoro da remoto ad agosto, di costruire dei momenti per cui valga la pena andare in ufficio. Il punto non è “stare a casa se devo fare 8 ore di documenti” ma “che cacchio di lavoro fai se il tuo lavoro è fare documenti per 40 ore a settimana”. È importante creare momenti per cui valga la pena, anche culturalmente, di trovarsi.
E veniamo al secondo punto. Il contratto di lavoro è un contratto tra un prestatore d’opera e qualcuno che della stessa necessità, e che la stessa remunera. Devo schivare le più basiche narrazioni (andare in Australia è meglio, i giovani sono tutti mal pagati) per parlare di un punto vero: la fuga dal lavoro. Instagram ad Agosto è tutto un pullulare di “lasciatemi qui”, “sempre così” e tag a (at) vita lenta , un po’ come se il nostro lavoro ci facesse veramente schifo. Staccare è fondamentale ma il forte sospetto che io ho è che rendere così liquido il lavoro, allungando le ferie, cercando modelli ibridi (chi 7 week end, chi un colpo solo in Madagascar) nasconda in realtà il fatto di non farci delle domande più strutturali, come: mi piace davvero il mio lavoro? È qui che voglio essere e li che voglio andare?
Io penso sempre al benzinaio, che non ha la mail. Lui fa i turni, lavora 8 ore, ma quando ha finito ha finito. Il nostro principale strumento di lavoro invece è anche uno dei (purtroppo) principali strumenti di svago, comunicazione e relazione (personalmente ho due telefoni, ma ho semplicemente due strumenti di svago e due di lavoro, un fallimento su tutta la linea). Probabilmente dovremmo davvero cambiare approccio, in almeno 3 direzioni:
Smettere di scappare dalla vita, surfandone anche i momenti meno belli
Disegnare un percorso ed una serie di tappe per arrivarci, il gantt del nostro futuro professionale
Evitare di lamentarci
Sono estremamente contrario ad una vita vissuta solo ad agosto. La pandemia ci ha lasciato un’eredità difficilissima da eliminare, e non ho idea del perché: ci stanchiamo molto prima e recuperiamo molto più lentamente. Probabilmente il perpetuo scrolling o netflixing ci sta fottendo il cervello. Leggere un libro è diventato difficile, ma soprattutto non fare nulla è diventato difficile, tanto che abbiamo bisogno di taggare vita lenta il 10 agosto, ma mai mercoledì 16 novembre.
Tutto questo comporta la riduzione delle ore dedicate a motivarsi ed un aumento del tempo dedicato alla propria cura, a tutto tondo. Un ultimo consiglio, la company of one ha bisogno di due elementi fondanti: il primo è l’onestà verso se stessi (a me piace fare il pane, non è detto faccia il marketer tutta la vita), il secondo è la disponibilità a lasciare a casa tutte le giustificazioni che non afferiscano a veri motivi di salute, perché tutti quelli che ho visto consistenti, ce l’hanno fatta. E come in borsa, time is better than timing. Probabilmente Bourdain ve lo siete già sciroppati su Instagram, ma non è neanche male la sua quote per chiudere una riflessione un po’ meno markettara del solito:
“Eat at a local restaurant tonight. Get the cream sauce. Have a cold pint at 4 o’clock in a mostly empty bar. Go somewhere you’ve never been. Listen to someone you think may have nothing in common with you. Order the steak rare. Eat an oyster. Have a negroni. Have two. Be open to a world where you may not understand or agree with the person next to you, but have a drink with them anyways. Eat slowly. Tip your server. Check in on your friends. Check in on yourself. Enjoy the ride.”
se ti comporti come bourdain, magari finisci come bourdain (fidanzato per sbaglio con asia argento)