People screen out a lot of commercials because they open with something dull. When you advertise fire-extinguishers, open with the fire. (David Ogilvy)
Nessuno li elogia mai, i vincoli. Che poi constraint non è ne vincolo ne coercizione:
a limitation or restriction.
"time constraints make it impossible to do everything"
Al Dio degli inglesi non credere mai. Ma a volte loro escono l’asso dal lessico. Perché constraint è si vincolo, ma è anche quel vincolo che un po’ ti schiaccia, questa parola contiene quell’assenza di comfort che in altro modo sarebbe difficile da spiegare. Ho comprato “The Advertising Effect”, sembra un libro bello.
Una delle prime cose che ci ho trovato dentro è una vecchia ad di Volkswagen
La userò all’università oggi. Guerrilla e viral fanno sempre effetto, il problema è che siamo tutti virali coi contenuti degli altri. Ho trovato anche (ma non su quel libro), una Case Study di Olay. Grazie all’analisi del dato questa azienda cosmetica ha capito che per qualche motivo i propri utenti amavano l’horror, e così ci ha lavorato su, lo spot merita:
Chissà quali erano i loro vincoli. I constraint hanno 3 caratteristiche:
- sono inattesi
- obbligano alla ricerca di soluzioni
- sfidano le convenzioni
Molto spesso penso alle lenti con cui guardiamo il mondo. Non è bellissimo guardare la customer journey, cioè, è meglio guardare una torta. Però mi sono accorto che il mio pensiero sul marketing che rissumo nel framework di lavoro (qui in nero) non è univoco:
Altri prof vedono in ogni fase della journey le sue tecnologie, il suo media. E gli occhi con cui vediamo il mondo, cioè quelli con cui lo guardo io, mi hanno portato a insegnare e-mail marketing e CRM a Dublino fino a che una studentessa cinese ha alzato la mano e mi ha detto “ma da noi sta roba non c’è, l e-mail marketing non è diffuso”.
Li elogio, ì constraint, perché ti portano a pensare più in grande. A vedere mondi nuovi. Si può fare marketing coi constraint? Secondo me no. Si può fare con la scarsità ma è altro affare: è però possibile mapparli e metterli a leva. Per superare un constraint bisogna ricordarsi che le cose sono come sono e non sarà mai il giustificarsi a risolvere le cose. Se il traffico romano ti fa arrivare tardi anche se parti alle 7.30, parti alle 7.
L’esercizio del venerdì potrebbe essere quello di mappare le tre cose che non ci permettono di raggiungere un obiettivo ricordando che il risultato non cambierà se non cambieremo quello che stiamo facendo. Mi sto allenando male, ho chiamato un personal trainer perché i risultati non arrivavano. È difficile cambiare ed è molto facile essere buoni con se stessi e furiosi con gli altri. Sarà solo il contrario a renderci persone migliori. Constraint permettendo.
italo calvino is amused