[Edizione speciale] - Lettera B2B CMO
Se vuoi ascoltalo
Caro B2B CMO,
Ho già scritto qui di cosa sia stato il B2B Day, per noi e per i tanti che ne stanno parlando. Ma mi sento di scriverti, per parlare davvero di marketing. Per condividere un’urgenza, per dialogare di rinascita, per palesare forse una comune (in)sofferenza verso un marketing che non ci piace più, verso un sales che non ha più scuse, verso un prodotto da innovare e un’innovazione da prodottizzare.
Eravamo in tanti mercoledì, sul palco ma anche e soprattutto giù da un palco (come cantava Ligabue). E ormai te l’hanno detto tutti, non hai più scuse. Ma lo sappiamo che si esce da momenti come questi con l’agrodolce dell’adrenalina da ripartenza mista alla consapevolezza che nella Tua azienda non si può.
E lo sappiamo anche che sono 10 anni che ti dicono che “the ROI of digital marketing is your business will still exist in 5 years”. Ma poi a te mancano gli imballaggi per spedire le cose, hai l’ERP rotto e l’ufficio acquisti che non firma i contratti. E che non lo sappiamo?!
Ma la partita che ti propongo di giocare è diversa, è la partita del valore. È una partita di comunità, di mani tese, ma ben si badi: è una partita di profitto non di mecenatismo.
È tempo di portare per terra un rinnovato manifesto di pensiero, un urlo ragionato. È tempo che tu ci dica che la giochi con noi la partita del brand, che ti impegni a farla funzionare la tecnologia, che sei conscio che il tuo evento non può essere un sistema di lead generation inbound e che l’AD che ti ha detto di montare il metaverso perché l’ha sentito al cenacolo dei leader sul lago non può guidare la Tua strategia. E diccelo che hai voglia di giocare la partita dei dati, dei messaggi di una marca gentile, chiara e rispettosa di quello che per la tua azienda merita rispetto, le persone senza dubbio.
Il B2Bday è stato per noi una tempesta di stimoli, ma abbiamo bisogno di ambasciatori, abbiamo bisogno di un movimento professionale, di persone che abbiano voglia di cambiare approccio. Chi se ne frega del business, qui c’è in gioco l’idea di andare a lavorare per qualcosa, di svegliarsi la mattina per impattare e non per essere dei novelli Fantozzi. Almeno lui aveva l’indeterminato e a 53 anni era in pensione. Altri tempi.
Ripartiamo da qui, ripartiamo assieme. Ma abbiamo bisogno di te.