Queste righe dovevano essere scritte dalla sala d’attesa di una banca tre giorni fa, le avevo preparate belle belle dall’app di Substack poi si è cancellato tutto. In realtà ho cancellato tutto per sbaglio. Pensa se avessi pianificato la pubblicazione con la maniacalità che si confà ai publisher più accaniti.. invece ho con divertimento accettato l’imprevisto, tenendo in canna il tema. Scrivo da un luogo iconico per me, l’aeroporto di Fiumicino. Ogni volta che “vivo” questa foto la mando a Giulio, perché da qui siamo partiti per l’Argentina, uno dei viaggi più interessanti di sempre.
Tutto nasce da un post che ho letto di recente su Linkedin, secondo l’autore (in verità i tanti autori che stanno proponendo spunti simili) sarebbe tempo di bilanci e previsioni, soprattutto liste di obiettivi da raggiungere. Non so se l’avete notato, ma Internet è sempre meno morbido e gentile, internet è incazzato. L’altro giorno ho cancellato un post in cui mettevo in dubbio la totale assenza di controindicazioni del remote working (qualcuna c’è) perché ho riflettuto sul pubblico ludibrio cui mi sarei esposto proponendo un concetto tanto controfattuale, ma chi me lo fa fare, mi sono detto, al 30 di dicembre… Però intanto l’auto-censura non è un bel segnale. E proprio mentre cancellavo, l’occhio è caduto sul contenuto che mi ha portato a ricordare che la mia è una chiara e netta ritrosia / avversità verso gli obiettivi: non scriverò alcuna lista. Forse non farò nemmeno grossi bilanci. Le cose sono come sono. La lista, dicevamo, le domande sono interessanti, tre a caso:
Come NON vuoi sentirti?
Cosa vuoi possedere?
Cosa devi cambiare per raggiungere i tuoi sogni?
La verità è che non mi interessa. Vedremo come andrà. Non si tratta di nichilismo o frugalità, si tratta di dare priorità alla creatività ed al fatto che obiettivi e piani fanno di certo succedere cose desiderate, ma ne escludono altre non desiderate ma bellissime: io ad esempio non desideravo un cane, è successo. Dice allontheboard, un account Instagram che seguo:
Life doesn’t always go to plan, just keep going and do what you can, love yourself and be your own biggest fan
Però l’amico Francesco Inguscio, testa fine dice “chi sbaglia a pianificare, pianifica di sbagliare”. Chi ha ragione? Ne ho parlato con Diego, mio amico del tennis. Ogni venerdì o quasi scendiamo in campo alle 17 e prima di essere sonoramente battuto filosofeggio con Diego che, stancamente, sopporta le mie domande rispondendo di solito con la semplicità e schiettezza di chi le seghe mentali di Linkedin le tollera poco e male. Diego dice che nemmeno lui fa programmi o piani, semplicemente perché le cose spesso succedono. C’è una parola che tengo con me da tempo legata a questo tema, è: migliorare. La differenza tra un obiettivo e un proposito di miglioramento per me è enorme. Migliorare significa fare un confronto con sé stessi, avere un obiettivo significa quasi sempre confrontarsi con gli altri. Trovo una qualche correlazione tra il miglioramento gentile e la relazione intima che ho dovuto riscoprire con amici e contatti per preparare il mio viaggio. Per la prima volta, infatti, mi sono scoperto “vittima dell’algoritmo”, e non mi è piaciuto. La relazione tra Whatsapp e Instagram è chiara e brutale e ciò che mi ha colpito è la pressione con cui l’algoritmo si è impossessato del social network. Ma non è solo questo, il contenitore ha fatto posto a tantissimi contenuti semi fake che fanno pensare al nuovo influencer marketing come un mix di “ampiezza e rilevanza” ma soprattutto “autenticità e intimità”. Mi sono ritrovato a cambiare del tutto l’approccio alla preparazione di questa partenza affidandomi a contenitori meno abusati (Substack, Reddit) e soprattutto alla catena stretta di amici e amici di amici. A ChatGPT ho fatto fare un po’ di ricerca su distanze e luoghi da visitare.
Migliorare, stare meglio, vivere meno ansie e paranoie, potrebbe essere questa la spinta gentile con cui scavallare le prossime ore. Mi imbarco 👋
Che bello leggere queste riflessioni! Migliorare è un percorso personale e gentile che ci permette di confrontarci con noi stessi senza pressioni esterne. E c'è bisogno anche di concedersi leggerezza per ottenere grandi risultati. Di quell’approccio meno oppressivo che ci consente di godere del viaggio, non solo della destinazione. Buon imbarco e buon viaggio! 🚀✨
Onesto e dritto come sempre